Per alleggerire la tua rata mensile di mutuo esistono due strade: rinegoziare con la tua banca o surrogare verso un’altra più conveniente. Ma qual è la differenza tra le due? E quale conviene davvero? Te lo spieghiamo in questa guida
La surroga e la rinegoziazione del mutuo rappresentano due valide opportunità per migliorare le condizioni del proprio finanziamento, soprattutto in un contesto come quello attuale, caratterizzato da un andamento instabile dei tassi di interesse e da una crescente competizione tra gli istituti bancari. Pur perseguendo lo stesso obiettivo – ottenere condizioni più favorevoli – queste due soluzioni si differenziano nelle modalità di attuazione: la rinegoziazione avviene direttamente con la propria banca, mentre la surroga implica il trasferimento del mutuo a un altro istituto che offre condizioni più vantaggiose.
La rinegoziazione consiste in un accordo con la banca creditrice per modificare alcune condizioni del mutuo, come il tasso di interesse o la durata. La surroga, invece, permette di trasferire gratuitamente il mutuo da un istituto di credito a un altro, senza costi notarili né penali.
In questo articolo analizzeremo quando conviene rinegoziare, quando è meglio optare per la surroga e proporremo una pratica check-list per aiutarti, passo dopo passo, a compiere la scelta più adatta alla tua situazione.
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La rinegoziazione del mutuo è un accordo tra il mutuatario e la banca creditrice che permette di modificare alcune condizioni del mutuo già in essere, come il tasso d’interesse, la durata o l’importo della rata mensile, senza dover cambiare istituto di credito.
Questa operazione presenta sia vantaggi sia svantaggi. Tra gli aspetti positivi, vi sono la possibilità di ridurre la rata mensile, una maggiore sostenibilità del debito nel tempo e l’assenza di costi notarili. Il lato negativo, invece, è rappresentato dal fatto che la banca non è obbligata ad accettare la richiesta e potrebbero esserci costi di gestione o condizioni meno flessibili rispetto alla surroga.
Per rinegoziare il mutuo prima casa, è consigliabile inviare una richiesta formale alla banca, spiegando le motivazioni (ad esempio, condizioni di mercato più favorevoli). La banca valuterà la situazione creditizia del cliente e la sostenibilità della nuova proposta. In caso di esito positivo, le modifiche verranno formalizzate tramite un accordo scritto.
Ad esempio, supponiamo che il debitore abbia un mutuo residuo di 100.000 €, con un tasso fisso del 3% e una durata residua di 20 anni. Se la banca accettasse di rinegoziare al 2%, la rata mensile scenderebbe da circa 554 € a 505 €, con un risparmio totale di oltre 11.700 € sugli interessi.
In sintesi, per chi si chiede “Come posso rinegoziare il mutuo con la stessa banca?”, il primo passo è contattare il proprio referente bancario, analizzare le condizioni attuali del mutuo e preparare una proposta che evidenzi i vantaggi per entrambe le parti.
La surroga del mutuo è un’operazione che permette al mutuatario di trasferire il proprio finanziamento da una banca creditrice a un’altra, con lo scopo di ottenere condizioni più vantaggiose, come un tasso d’interesse più basso. Questa opportunità è regolata dalla Legge Bersani (l.n. 40/2007) e non comporta costi per il cliente. A differenza della rinegoziazione, che si effettua con la stessa banca, la surroga coinvolge un nuovo istituto di credito disposto ad accollarsi il debito residuo offrendo condizioni migliorative.
Si dovrebbe considerare la surroga quando il tasso d’interesse di mercato è più basso rispetto a quello del proprio mutuo in corso, oppure se si desidera modificare la durata o l’importo della rata mensile per migliorare la sostenibilità del debito. Tuttavia, la surroga non è sempre possibile: la nuova banca può rifiutare la richiesta dopo aver valutato negativamente il profilo creditizio del richiedente (ad esempio, in presenza di ritardi nei pagamenti o segnalazioni come cattivo pagatore).
In sintesi, la surroga rappresenta una valida alternativa per migliorare le condizioni del mutuo, ma è fondamentale valutare attentamente la propria affidabilità creditizia e la convenienza delle offerte disponibili sul mercato.
La rinegoziazione e la surroga del mutuo sono due opportunità fondamentali per migliorare le condizioni di un finanziamento, ma presentano differenze sostanziali in termini di procedura, costi, vincoli e implicazioni legali. La rinegoziazione avviene con la stessa banca e si basa su un accordo volontario tra le parti: non è obbligatoria e dipende dalla disponibilità dell’istituto a modificare condizioni come tasso, durata o tipo di interesse. La surroga, invece, consente di trasferire il mutuo a un’altra banca, mantenendo lo stesso debito residuo, ma con nuove condizioni contrattuali. Grazie alla Legge Bersani, la surroga è gratuita per il cliente e non richiede l’intervento di un notaio, ma può essere rifiutata dalla nuova banca dopo la valutazione del merito creditizio.
Dal punto di vista fiscale e legale, entrambe le opzioni non prevedono imposte aggiuntive, ma solo la surroga garantisce per legge la gratuità dell’operazione. In generale, la rinegoziazione è più semplice da avviare ed è preferibile se si ha un buon rapporto con la propria banca, mentre la surroga è indicata quando si trovano offerte di mercato significativamente più vantaggiose.