Meglio tasso fisso o variabile?
Tasso fisso e tasso variabile, cosa sono e quali sono le differenze
Il tasso variabile e fisso sono due tipologie di tasso che possono essere adottate al momento della sottoscrizione di un contratto di mutuo. La principale differenza tra questi due tassi riguarda la percentuale di interessi che andremo a pagare sul capitale richiesto alla banca. In particolare, il tasso fisso, legato all’indice Eurirs, assume un valore fisso e costante, stabilito all’atto notarile e viene mantenuto invariato per tutta la durata del contratto.
L’applicazione del tasso variabile comporta invece una quota di interessi che varia a seconda del momento ed in relazione al capitale residuo, in sostanza con il tasso variabile la rata può andare al ribasso come al rialzo in relazione all’andamento del mercato monetario e finanziario.
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I vantaggi del tasso fisso
I principali vantaggi del tasso fisso sono:
- Rata costante: Il mutuo a tasso fisso prevede una rata costante prestabilita al momento della stipula, non soggetta alla variazione del mercato monetario e finanziario.
- Prevedibilità della spesa: Conoscendo inizialmente la rata del mutuo, il contraente sarà in grado di determinare a priori le spese che dovrà sostenere mensilmente per adempiere correttamente alla propria obbligazione, questo consente di prevedere il budget di spesa mensile.
- Sostenibilità costante: Il mutuo a tasso fisso è solitamente più sostenibile per la maggior parte delle persone, questo soprattutto nel lungo termine, aumentando la durata del contratto di mutuo, sarà esposto a maggiori oscillazioni da parte del mercato. Laddove ci sia un’errata valutazione della propria capacità di risparmio o di sostenibilità della rata mensile, il tasso variabile potrebbe mettere a dura prova il contraente nelle sua fasi di rialzo.
I vantaggi del tasso variabile
I vantaggi del tasso variabile sono:
- Riduzione degli interessi corrisposti: La scelta del tasso variabile consente la riduzione del pagamento degli interessi, qualora il mercato monetario e finanziario si trovi in una fase recessiva, questo in virtù del fatto che gli organi di governo della moneta per far riprendere l’economia sono “costretti” a favorire l’indebitamento dei privati, mediante la riduzione degli interessi applicati.
- Tasso applicato meno oneroso: Il tasso applicato mediamente ai mutui variabili è inferiore rispetto al fisso
- Maggior facilità di contrazione: In fase di valutazione la banca potrebbe preferire la vendita di un mutuo a tasso variabile, questo in virtù del fatto che il margine di guadagno nel medio-lungo termine può essere maggiore per la banca, tuttavia aumenta anche la probabilità di mancato pagamento laddove la rata diventasse particolarmente onerosa.
Svantaggi del tasso fisso
I principali svantaggi del tasso fisso sono:
- Inefficienza in alcune fasi del mercato: Il tasso fisso vincola la rata del mutuo al tasso stabilito al momento della stipula, questo può comportare in alcune fasi del mercato a pagare un tasso più alto rispetto ai livelli del mercato. Un esempio è aver stipulato un mutuo a tasso fisso prima della crisi finanziaria del 2007/2008 dove i tassi avevano raggiunto i massimi storici.
- Spread applicato: Avere un tasso fisso comporta per la banca vincolare il proprio “guadagno” ad un tasso che potrebbe sottoperformare il mercato in determinate fasi, di conseguenza solitamente le banche applicano uno spread più alto.
Svantaggi del tasso variabile
I principali svantaggi del tasso variabile sono:
- Incapacità di determinare le spese nel lungi periodo: Il tasso variabile non consente al momento della stipula di predeterminare la rata che pagheremo durante la vita del mutuo, questo non permette di determinare le effettive spese e quindi la capacità di risparmio necessaria per far fronte alle spese.
- Possibili rate insostenibili in determinate fasi del mercato: In fase di rialzo dei tassi di interesse, come avvenuto recentemente le rate del mutuo a tasso variabile possono salire vertiginosamente, anche raddoppiando il proprio costo. In queste fase molte famiglie potrebbero non riuscire a far fronte alle proprie obbligazioni.
- Tendenza delle banche a non rinegoziare il mutuo nella fasi di rialzo dei tassi di interesse: Quando i tassi salgono e salgono le rate, le famiglie, tendono a chiedere una rinegoziazione alla propria banca passando ad un tasso fisso, in questo caso le banche difficilmente sono propense a rinegoziare il mutuo e laddove ciò avvenga le condizioni non sono solitamente favorevoli.
Meglio tasso fisso o il tasso variabile
La scelta del tasso determinerà la vita del nostro finanziamento e di conseguenza anche la sua sostenibilità nel medio-lungo periodo, tuttavia non esiste una risposta univoca per tutte le situazioni.
Nell’analisi della sostenibilità economica iniziale di un prestito o mutuo, è importante considerare anche il costo iniziale, che di solito corrisponde al 20% dell’importo richiesto alla banca, tranne nel caso dei mutui al 100%.
Entrambe le situazioni hanno vantaggi e svantaggi, l’unica certezza riguarda l’impossibilità di predeterminare a priori l’economicità della scelta. Poter prevedere l’andamento dei tassi di interesse è pressoché impossibile, in quanto significherebbe conoscere l’andamento a priori del mercato finanziario e di conseguenza del ciclo economico (il mercato finanziario anticipa sempre il ciclo economico).
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Tuttavia per un lasso di tempo molto breve (10/15 anni) in una fase di inizio recessione di mercato, la scelta del tasso variabile potrebbe essere conveniente, un caso è l’andamento dei tassi di interesse dopo la crisi subprime e quella del debito sovrano che ha visto un periodo di circa 14 anni con tassi quais negativi. Tuttavia questa è un’analisi fatta post-condizioni e non quindi replicabile.
L’unica scelta corretta è quella di predeterminare a priori la capacità di risparmio e della sostenibilità delle proprie spese mensili e annuali, comprendendo anche eventuali imprevisti, tra cui il rialzo della rata del mutuo.
Il tasso fisso, permette di non dover fare valutazioni future, ma assicurarsi sempre la possibilità di pagare quella determinata rata.
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