Quando scenderanno i tassi dei mutui? Questa è una domanda cruciale per chiunque stia pianificando l’acquisto di una casa o la surroga del proprio mutuo. In questo articolo, analizzeremo i fattori che influenzano i tassi d’interesse dei mutui, le previsioni e le strategie che puoi adottare per approfittare dei futuri ribassi. Scopri come i cambiamenti economici e le politiche delle banche centrali possono influenzare le tue decisioni finanziarie e preparati al meglio per ottenere condizioni favorevoli per il tuo mutuo.
Prima di capire qual è l’andamento dei tassi di interessi fissi o variabili per i mutui o per i prestiti, è necessario capire cosa siano e da cosa siano influenzati.
Il tasso di interesse è un valore, un parametro che indica l’effettivo costo del denaro che chiediamo in prestito, solitamente viene individuato mediante il TAN (Tasso annuale nominale) ed espresso in percentuale.
Un esempio può essere il tasso applicato su un contratto di mutuo. Un mutuo prima casa di 100.000 euro con un interesse applicato del 2%, vorrà dire che pagheremo di interesse il 2% sul prestito, rivalutato annualmente, nell’esempio al primo anno dovremmo pagare 100.000,00 * 0.02 (2%)= 2.000 euro.
Approfondimento: Scopri tutto quello che c’è da sapere su che cos’è un mutuo.
I principali tassi di interesse presenti sul mercato sono due:
Approfondimento: Scopri il Mutuo a tasso fisso
Approfondimento: Scopri il mutuo a tasso variabile
L’andamento dei tassi di interesse dipende da una serie di fattori specifici, monetari ed economici. la politica monetaria viene manovrata da organi istituzionali con il fine di garantire il corretto funzionamento dell’economia. Alcuni fattori che incidono sull’andamento dei tassi sono l’inflazione, la domanda e l’offerta sul mercato, il PIL, la situazione macro-economica.
L’inflazione è un fenomeno macro-economico perpetuo.
L’inflazione incide direttamente sul costo della vita, e sull’andamento dei prezzi nella nostra quotidianità, tuttavia si tratta di un elemento indispensabile nell’economia di ogni Paese.
L’inflazione è un fenomeno economico che indica l’aumento generalizzato e sostenuto dei prezzi dei beni e dei servizi in un’economia, solitamente misurato su base annuale. Questo significa che, con l’inflazione, la quantità di denaro necessaria per acquistare la stessa quantità di beni o servizi è maggiore rispetto al passato. L’inflazione riduce il potere d’acquisto della moneta: con lo stesso importo di denaro, si possono comprare meno cose. Le cause dell’inflazione possono essere diverse, come l’aumento dei costi di produzione, l’aumento della domanda di prodotti rispetto all’offerta, o politiche monetarie che incrementano la quantità di denaro in circolazione.
Le banche centrali, per combattere un aumento dei prezzi troppo veloce (inflazione), possono decidere di rendere più costoso prendere in prestito denaro. Questo lo fanno aumentando i tassi di interesse, ovvero il costo che privati e aziende devono pagare per ottenere prestiti. Aumentando i tassi di interesse, la domanda di prestiti tende a diminuire perché diventa più costoso indebitarsi. Di conseguenza, diminuisce anche la quantità di denaro che circola nell’economia, il che può aiutare a ridurre la pressione inflattiva
L’aumento della domanda e dell’offerta da parte delle aziende, secondo la teoria economica più classica, determina il prezzo dei beni. Un’offerta in aumento comporta una diminuzione del prezzo e viceversa.
Quando la domanda comincia a crescere è segno di un notevole benessere da parte dei consumatori, questo dato non indica un malfunzionamento del sistema, tuttavia nel lungo periodo l’aumento del consumo genera l’aumento del tasso inflattivo.
L’andamento dei tassi di interesse non viene lasciato al libero andamento del mercato, ma viene monitorato dalle istituzionali nazionali e sovranazionali. Nel caso dell’Europa l’andamento della politica monetaria è deciso dalla BCE (Banca Centrale Europea) nel caso degli Stati Uniti è la FED.
Un utile riferimento per il mercato europeo è l’analisi della decisione prese dalla FED in riferimento alla politica monetaria, questo perchè solitamente il mercato più importante a livello mondiale è quello americano, in genere dunque la decisione presa negli Stati Uniti viene replicata anche in Europa.
La BCE decide, quindi a seconda dell’andamento del mercato come la misurazione del tasso inflattivo, la politica monetaria se provvedere restringendo il livello di indebitamento dei consumatori piuttosto che permettere un politica più accomodante per far ripartire l’economia.
In sintesi gli organi sovranazionali decidono la politica dei tassi di interesse e quindi l’andamento dell’economia al fine di far prosperare l’economia mondiale.
Il tasso di interesse ha una particolare incidenza sul contratto di mutuo, diventa quindi molto importante comprendere il suo peso nella formulazione della rata mensile da pagare. Ovviamente non è l’unico aspetto da dover valutare all’interno del mutuo, ma è uno dei più importanti, ricordando che il vero costo effettivo del mutuo viene espresso dal TAEG.
Un esempio pratico può aiutare comprendere l’incidenza del tasso di interesse.
Se chiedessimo in prestito 100.000 euro da restituire in 30 anni, selezionando un tasso fisso, ogni mese verseremo 389,94 euro con un tasso di interesse pari al 2,40% mentre se applichiamo un tasso d’interesse del 2%, ogni mese verseremo 375 euro ed una restituzione totale pari a 133.000 euro.
I tassi di interesse ad oggi sono in fase discendente, dopo un primo rally al rialzo durante l’estate del 2022, il tasso fisso applicato ad oggi su un mutuo di 30 anni è pari al 2,57% più lo spread da applicare, mentre il tasso variabile ha un valore pari al 3,7%.
Questi valori possono variare a seconda dell’andamento del mercato dei tassi di interesse.
Prevedere l’effettivo andamento dei tassi di interesse è quasi impossibile, perché sono presenti tutta una serie di fattori che possono influenzare l’andamento del mercato dei tassi di interesse.
Entrando nel dettaglio, secondo la maggior parte degli analisti nella prossima riunione della BCE, il valore ad oggi applicato ai tassi di interesse dovrebbe incontrare una prima riduzione. Questo in virtù del fatto che il livello inflattivo stia scendendo con l’attuale politica adottata. Si parla di una riduzione significativa sui tassi di interesse anche se ad ora è difficile individuare l’incidenza.
La riunione potrebbe tuttavia prendere un direzione diversa laddove la BCE ritenesse che la discesa inflattiva non è ancora finita e soprattutto che l’economia ed i mercati non stiano soffrendo della politica attuale, situazione confermata nei precedenti mesi.
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La previsione sui tassi dei mutui è quasi impossibile da fare soprattutto nel lungo periodo, ad oggi il sentimento del mercato è quello di una iniziale discesa.
la data più probabile sarà a Giugno 2024 quando sia la FED che la BCE si pronunceranno sulla futura politica monetaria.